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L’India a Osaka: forte ed equilibrata


Numero 03, 2019

L’India a Osaka: forte ed equilibrata


Bhaswati Mukherjee |autrice

Numero 03, 2019


Dal commercio digitale alle normative anticorruzione, dalle politiche ambientali ai progressi economici, l'India ha assunto una posizione forte al vertice del G20 di Osaka. L'ex ambasciatore Bhaswati Mukherjee sottolinea alcuni punti chiave


Il G20, concepito come procedura internazionale per la governance dell’economia globale, che comprende tutte le principali economie del mondo, è diventato, nel tempo, uno dei più potenti gruppi economici e finanziari. Formalmente noto come “Vertice sui mercati finanziari e sull’economia mondiale” che rappresenta oltre l’80% del PIL globale, il G20 ha compiuto sforzi continui per raggiungere una solida crescita economica globale. Al recente vertice, l’attenzione è stata lievemente dislocata per includere una vasta gamma di questioni globali, tra cui i cambiamenti climatici e l’energia, la sanità, l’antiterrorismo e le migrazioni.

(da sinistra a destra): il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con il Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, e il Primo Ministro indiano, Narendra Modi, durante una riunione trilaterale.

Equilibrio perfetto

Il vertice del G20 si è tenuto il 28 e 29 giugno del 2019 a Osaka, in Giappone, ed è stato il primo a svolgersi in Giappone durante il mandato del Primo Ministro Shinzo Abe. Sono stati selezionati otto temi di discussione tra cui “Economia globale”, “Commercio e investimenti”, “Innovazione”, “Ambiente ed energia”, “Occupazione”, “Empowerment femminile”, “Sviluppo” e “Sanità”. Se il vertice è stato oscurato dalla guerra commerciale USA-Cina, per l’India invece ha segnato forti successi diplomatici. Dalla sua affermazione di fronte alle pressioni degli Stati Uniti, alla resistenza ai cambiamenti nel commercio digitale, supportata da oltre 50 nazioni, fino alla messa in evidenza della questione della corruzione, la voce del Primo Ministro Narendra Modi si è levata in maniera autorevole. Inoltre, degno di nota è stato il suo delicato compito di dirigere gli impegni bilaterali con le grandi superpotenze. Il Primo Ministro Modi ha tenuto una serie di incontri con i leader mondiali, individuali e di gruppo, a margine del vertice. Il Primo Ministro ha tenuto incontri con i presidenti di Cina e Russia, con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier giapponese Shinzo Abe.

India’s focus

Le prospettive dell’India sono state indicate dallo “sherpa” indiano al G20, ovvero dall’allora ministro del Commercio dell’Unione, Suresh Prabhu, nella sua interazione con i media dopo il vertice. Lo “sherpa” è il rappresentante personale del capo di Stato che “prepara il terreno” (per lui o lei) alle riunioni internazionali. Tra i temi che maggiormente interessavano l’India vi erano l’importanza delle infrastrutture di qualità e quello della finanza globale per l’applicazione degli standard del Financial Action Task Force (FATF), recentemente modificati per le risorse virtuali. Sono state evidenziate anche le misure anticorruzione a livello globale.  Sul cambiamento climatico, l’India ha affrontato la questione della mitigazione e dell’adattamento. È sto ampiamente discusso il tema della migrazione, una sfida dell’ uomo. Infine, il Primo Ministro Modi ha sottolineato il ruolo dell’innovazione dell’India (“Sabka Saath, Sabka Vikaas”) nel realizzare i cambiamenti in un modo che sostenga tutti. Il comunicato di Osaka risponde ampiamente a questi temi chiave, inclusa la delicata questione del cambiamento climatico. Nella Dichiarazione di Osaka è stato inserito un paragrafo a parte per coinvolgere anche gli Stati Uniti. Dice, tra l’altro, che: “Gli Stati Uniti ribadiscono la propria decisione di recedere dall’accordo di Parigi perché mette in una condizione di svantaggio i lavoratori e i contribuenti americani”.

(da sinistra) il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, il Primo Ministro indiano Narendra Modi e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa si stringono la mano durante una riunione del vertice BRICS tenutasi al vertice del G20 a Osaka

Stallo del commercio digitale

Un’altra questione controversa è stata l’iniziativa del Giappone di far girare una frase sul commercio digitale (“prendere o lasciare”) tra tutti i paesi del G20 in cerca di approvazione per la promozione di negoziati plurilaterali tra 50 paesi riguardo il commercio digitale. L’intenzione era quella di introdurre regole generali per facilitare la rimozione dei flussi di dati, dei divieti di localizzazione dei dati e il cloud computing, tra gli altri. Questi negoziati sul commercio digitale non sono mai stati approvati dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). L’India, insieme al Sudafrica e all’Indonesia, ha boicottato il programma di Osaka. Queste economie emergenti hanno ritenuto che il programma di Osaka avrebbe minato i principi fondamentali dell’OMC per giungere a decisioni basate sul consenso, mentre India e Sudafrica hanno presentato un testo di compromesso. I leader del G20 hanno concordato una Dichiarazione riguardo a “Innovazione: digitalizzazione, libera circolazione dei dati con fiducia”. Ciò ha assicurato che il G20 avrebbe assorbito le richieste di India e Sudafrica per “raggiungere una società inclusiva, sostenibile, sicura, affidabile e innovativa attraverso la digitalizzazione e la promozione dell’applicazione delle tecnologie emergenti”. L’India, così come la stragrande maggioranza dei paesi in via di sviluppo, ha insistito sull’inserimento di una dichiarazione sul “ruolo critico svolto dall’uso efficace dei dati, come fattore che favorisce la crescita economica, lo sviluppo e il benessere sociale”. I paesi in via di sviluppo hanno espresso il timore che gli venga negato lo “spazio politico” per la loro industrializzazione digitale attraverso l’accordo plurilaterale proposto sul commercio digitale. La forte posizione assunta dall’India e dalle altre nazioni in via di sviluppo ha assicurato che, nella dichiarazione finale del vertice, sia stato affermato: “Confermiamo il nostro sostegno alla riforma necessaria dell’OMC per migliorare le sue funzioni”.

Il presidente russo Vladimir Putin, il Primo Ministro indiano Narendra Modi e il presidente cinese Xi Jinping posano per una foto di gruppo

5G challenge

Un’altra questione in primo piano era quella legata alla tecnologia 5G, sull’onda della richiesta degli Stati Uniti che i paesi vietassero il lancio della rete principale delle telecomunicazioni cinesi, ovvero la rete 5G di Huawei nei propri paesi. Al briefing ufficiale dei media è stato affermato che India e Stati Uniti avrebbero sfruttato “le capacità dell’India in materia di sviluppo tecnologico in start-up e progettazione, e il suo ruolo nello sviluppo della tecnologia 5G a reciproco vantaggio”. Dopo una discussione bilaterale tra i presidenti Trump e Xi Jinping, è emersa una svolta su un’imminente guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, insieme all’allentamento della proibizione degli Stati Uniti su Huawei. Se ciò possa portare a un accordo finale tra Stati Uniti e Cina, però, diventerebbe chiaro solo a partire dal prossimo vertice del G20. Nel frattempo si è tenuto un breve incontro a margine del vertice, tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il Primo Ministro Modi. Nel briefing post-incontro del segretario agli Esteri indiano, Vijay Gokhale, l’impressione è stata quella che il Primo Ministro indiano sia rimasto sulla sua posizione. L’India non ha aderito alla richiesta dell’amministrazione Trump di vietare il progetto di Huawei di lanciare il 5G nel paese. L’India ha affermato che la sua decisione verrà presa considerando gli interessi commerciali e di sicurezza della nazione, sostenendo che la corruzione dovrebbe essere eliminata dalla società, la delegazione indiana ha affermato “la lotta alla corruzione dovrebbe essere condotta a tutti i livelli e da tutti i paesi del G20, combattendo e garantendo che ciascuno dei Paesi del G20 abbia una legge che la faccia rispettare”. La Dichiarazione di Osaka comprende dunque tutte le tematiche d’interesse del governo indiano, su tutte le principali questioni. Sottolinea che la nuova diplomazia iper-energetica dell’India sta producendo un’impronta globale sempre maggiore per il paese. Questa transizione, evidente a Osaka, non è semplicemente l’espressione di un’India sempre più sicura di sé, ma è anche guidata dall’ambizione di divenire un paese che crea le leggi, non solo un paese che le osserva. Se la sicurezza in sé stessa da parte dell’India nel prendere posizione su questioni internazionali si è evidenziata per la prima volta al vertice del G20 tenutosi a Buenos Aires, in Argentina, nel 2018, quest’anno, quella sicurezza si è rafforzata. Il vertice del G20 del 2022, che si svolgerà in India, completerà questa transizione e segnerà l’emergere dell’India come un’importante potenza globale.

I capi di stato al vertice dei Paesi del G20 del 2019, a Osaka, in Giappone

Bhaswati Mukherjee

Bhaswati Mukherjee è stata ambasciatrice dell'India nei Paesi Bassi dal 2010 al 2013. Dal 2004 al 2010 è stata anche delegata permanente dell'India presso l'UNESCO e tiene conferenze presso l'Istituto di servizio estero e in diverse università su questioni che vanno dalla politica estera, al disarmo e affari strategici.
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