Arte

Architettura dello stupore

Numero 06, 2021

Architettura dello stupore

India Perspectives |autrice

Numero 06, 2021


Se sei un amante d'arte e sei interessato a vivere in prima persona il ricco patrimonio e la meravigliosa architettura degli affreschi, Shekhawati, nel Rajasthan, dovrebbe essere al primo posto nel tuo itinerario. A circa 165 km dalla capitale dello ...

Se sei un amante d’arte e sei interessato a vivere in prima persona il ricco patrimonio e la meravigliosa architettura degli affreschi, Shekhawati, nel Rajasthan, dovrebbe essere al primo posto nel tuo itinerario. A circa 165 km dalla capitale dello stato del Jaipur, nella zona di Shekhawati, composta da migliaia di villaggi e città situate in Nawalgarh, Sikar, Jhunjhunu e in parte nel Churu, Nagaur e Jaipur, ospita la più grande concentrazione di affreschi del mondo.

Il nome della zona deriva dalla famiglia del rampollo Shekhawat Rajput, Maha Rao Shekha Ji che, nel XV secolo, con coraggio e audacia, vi stabilì il suo dominio. Dopo Maha Rao Shekha Ji, la sua discendenza prosperò per secoli, fino ad oggi, con diverse forme d’arte e di cultura. Così, viene chiamato Shekhawati (il giardino di Rao Shekha). La storia narra che nel XVIII e XIX secolo, i mercanti Marwari, attratti dalla grande quantità di scambi commerciali dirottati cu Shekhawati, costruirono questi lussuose haveli (case fortificate). Immersi in ricchezza e prosperità, fecero decorare gli interni e gli esterni di queste haveli con affreschi raffiguranti temi che variano dall’epopea del Ramayana e Mahabharata, e anche il Dio Krishna Leela (riassunto della vita del Dio Krishna). Inoltre, c’è la convinzione che gli affreschi siano stati introdotti dai Shekhawati Rajput.

Mentre il cortile esterno di queste haveli viene chiamato mardana dagli uomini, quello interno viene chiamo zenana dalle donne. La maggior parte di questi affreschi sono stati dipinti tra il 1900 e il 1930 da chitera (artisti) della comunità Kumhar (vasaio). Gli affreschi Shekhawati subirono l’influenza delle scuole persiana, jaipur e mughal di dipinti e si basavano su mitologia, scene di caccia e raffigurazioni di vita quotidiana. Sotto l’influenza britannica e l’impatto della tecnologia ci fu un cambiamento radicale. All’inizio del XIX secolo, comparvero motivi quali auto, aerei, grammofoni e uomini inglesi.

Tuttavia, questi dipinti cominciarono deteriorarsi per la costante esposizione alle intemperie. La vernice cominciò a desquamarsi e a essere lavata via; seguirono l’erosione, le efflorescenze di sali, alghe nere e macchie. Quindi l’unica soluzione era il restauro. L’aiuto arrivò dalla Morarka Foundation che avviò i lavori di restauro nella zona di Nawalgarh. La sfida più grande, tuttavia, era quella di trattare gli affreschi con materiali tradizionali, riducendo al minimo l’intervento dei restauratori.

Una volta avviato il restauro per ripulire da polvere, vegetazione e dallo sviluppo di batteri, questo venne seguito da un aumento dei danni presenti in diversi segmenti dell’architettura haveli. Con un impegno costante, le haveli possiedono un aspetto quasi perfetto. Mentre alcune sono state trasformate in musei, altre sono diventate alberghi. Il Morarka Haveli Musuem, una haveli dotata di due cortili, fu costruita da Jairam Das Morarka nel 1900. Si tratta di una galleria a cielo aperto, con circa 700 affreschi sulle pareti. Il cancello d’ingresso si apre sul cortile. Una rampa di scale conduce ad un altro cancello di ingresso, sul cortile interno, la zenana. Qui gli affreschi ritraggono re e regine, flora, fauna e le divinità Ganesha e Krishna.

L’haveli Uttara, costruita nel 1890 da Keshar Dev Morarka, fu utilizzata come albergo e, attualmente, è stata restaurata. È possibile assistere alle scene di un corteo dell’esercito, alla visione di Radha-Krishna Rasleela e Shiv Parvati su un toro e ritratti di esponenti di famiglie reali. Le caratteristiche decorative principali sono squisiti affreschi, in stile mughal e rajput, con la tecnica del Rajasthan, eseguiti su intonaco fresco con l’uso di specchi.

“I colori degli affreschi Shekhawati hanno resistito per anni, ma non ne sappiamo molto. Tutto ciò che ci resta è meraviglioso, come se fosse stato dipinto ieri”, dice Kamal Morarka, presidente della Morarka Foundation.

Oltre a queste, sono state restaurate alcune haveli di Nawalgarh. Gli affreschi originali sono stati ri-dipinti con colori naturali, per dare loro una nuova prospettiva di vita. Ramnath A Podar Haveli, che oggi è un museo, è un caso esemplare in cui il lavoro di restauro è stato fatto sotto la supervisione di esperti. Ci sono voluti 10 anni perché gli affreschi tornassero al loro splendore originale. Il lavoro ha previsto l’utilizzo di colori vegetali e minerali.

Per promuovere l’arte e la cultura di Shekhawati, e anche in qualità di attrazione turistica, la regione celebra il Shekhawati Festival, nel mese di febbraio. Organizzato congiuntamente dal dipartimento del turismo dello Stato e dalla Morarka Foundation, il Festival prevede l’organizzazione di tour organizzati, arti e mestieri, un fiera del bestiame, campi alimentari biologici e giochi rurali.

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